Ma che succede se invece dobbiamo stare in silenzio?
Ispirandoci ad alcune performance di Marina Abramović, proviamo a comunicare senza usare neanche una parola, scoprendo che si possono dire tante cose, anche importanti.

Le attività e i percorsi di vista sono pensati per famiglie con bambine e bambini dai 6 ai 12 anni, con approcci e linguaggio adatti ai più piccoli, per avvicinare le nuove generazioni all’arte contemporanea.

Le opere entrano in dialogo tra loro e interrogano il visitatore sul ruolo dell’artista, sul suo divenire opera d’arte attraverso la performance e l’utilizzo del proprio corpo.

L’ultima tappa di questo percorso è la nuova opera di Marina Abramović, il progetto operistico cinematografico, “Seven Deaths”.

Talvolta l'artista usa materiali naturali, oppure oggetti di vita quotidiana come un pettine, un vaso, un bicchiere, che una volta entrati nella performance si trasformano e acquisiscono nuovi significati.

Durante questa visita le famiglie sperimentano nuovi modi per utilizzare oggetti e materiali e portarli in scena per costruire nuovi ricordi e storie.

Le attività e i percorsi di vista sono pensati per famiglie con bambine e bambini dai 3 ai 5 anni, con approcci e linguaggio adatti ai più piccoli, per avvicinare le nuove generazioni all’arte contemporanea.

Durante il laboratorio le famiglie potranno progettare e proporre una propria performance.

Le attività e i percorsi di vista sono pensati per famiglie con bambine e bambini dai 6 ai 12 anni, con approcci e linguaggio adatti ai più piccoli, per avvicinare le nuove generazioni all’arte contemporanea.

Le opere entrano in dialogo tra loro e interrogano il visitatore sul ruolo dell’artista, sul suo divenire opera d’arte attraverso la performance e l’utilizzo del proprio corpo.

L’ultima tappa di questo percorso è la nuova opera di Marina Abramović, il progetto operistico cinematografico, “Seven Deaths”.

Le opere entrano in dialogo tra loro e interrogano il visitatore sul ruolo dell’artista, sul suo divenire opera d’arte attraverso la performance e l’utilizzo del proprio corpo.

L’ultima tappa di questo percorso è la nuova opera di Marina Abramović, il progetto operistico cinematografico, “Seven Deaths”.

Le opere entrano in dialogo tra loro e interrogano il visitatore sul ruolo dell’artista, sul suo divenire opera d’arte attraverso la performance e l’utilizzo del proprio corpo.

L’ultima tappa di questo percorso è la nuova opera di Marina Abramović, il progetto operistico cinematografico, “Seven Deaths”.

Le opere entrano in dialogo tra loro e interrogano il visitatore sul ruolo dell’artista, sul suo divenire opera d’arte attraverso la performance e l’utilizzo del proprio corpo.

L’ultima tappa di questo percorso è la nuova opera di Marina Abramović, il progetto operistico cinematografico, “Seven Deaths”.

Le opere entrano in dialogo tra loro e interrogano il visitatore sul ruolo dell’artista, sul suo divenire opera d’arte attraverso la performance e l’utilizzo del proprio corpo.

L’ultima tappa di questo percorso è la nuova opera di Marina Abramović, il progetto operistico cinematografico, “Seven Deaths”.

A condurre in questa scoperta è la figura di Marina Abramović, che ha usato sé stessa e la propria storia come opera d’arte. Con delicatezza e alcuni esercizi guidati si scoprirà che è possibile generare un’opera d’arte usando il proprio corpo, le sue forme, i movimenti e i gesti, il respiro.

Le attività e i percorsi di vista sono pensati per famiglie con bambine e bambini dai 3 ai 5 anni, con approcci e linguaggio adatti ai più piccoli, per avvicinare le nuove generazioni all’arte contemporanea.

Questa visita conduce alla scoperta del percorso dell’artista serba: non una semplice visita da ascoltare, ma un dialogo aperto per esplorare lo spazio tra l’arte e la vita.

Questa visita conduce alla scoperta del percorso dell’artista serba: non una semplice visita da ascoltare, ma un dialogo aperto per esplorare lo spazio tra l’arte e la vita.

Le opere entrano in dialogo tra loro e interrogano il visitatore sul ruolo dell’artista, sul suo divenire opera d’arte attraverso la performance e l’utilizzo del proprio corpo.

L’ultima tappa di questo percorso è la nuova opera di Marina Abramović, il progetto operistico cinematografico, “Seven Deaths”.